Stazione Ferroviaria

Orazio Giolitto, classe 1929, è sopravvissuto a due dei più terribili bombardamenti che colpirono la città di Rimini nel 1943. Una storia incredibile, ricca di emozioni. Una testimonianza che coinvolge i luoghi simbolo della città di Rimini. Il primo novembre del 1943 era nei pressi della Stazione, il 28 dicembre dello stesso anno era in casa, vicino al Teatro Galli. Rimini, dopo quest’ultimo bombardamento, era una catastrofe. Alla fine sfollò con la famiglia a Pennabilli e lì Orazio, giovane e impavido, con la collaborazione dei partigiani, fece arrestare due tedeschi.

Stazione ferroviaria
Il primo di novembre del 1943, il giorno del primo bombardamento su Rimini, era nei pressi della stazione ferroviaria con la sorella. Tutto sparì in pochi secondi. Lei fu inghiottita in una buca, entrambi ricoperti di polvere e catrame riuscirono a mettersi in salvo nonostante la gamba rotta di lui. Furono portati all’Ospedale Murri.

 

 

VIDEO INTEGRALE DELL’INTERVISTA

Al fabbricato originario nel 1914 se ne affianca uno più confacente alle mutate esigenze della struttura su progetto dell’arch. U. Dini.

Le ferrovie, la stazione, i ponti e le Officine di viale Tripoli furono oggetto di bombardamenti aero-navali austriaci già durante la prima guerra mondiale, pur subendo danni di lieve entità.

L’interesse e l’importanza verso queste strutture è dimostrata dal fatto che immediatamente dopo l’armistizio, precisamente l’11 settembre i tedeschi ne presero il controllo. Ben altra sorte subirono gli impianti nel secondo conflitto, i danni furono ingentissimi, come mostra la documentazione fotografica. L’area della stazione è stata colpita sin dal primo bombardamento di Rimini, il primo novembre 1943, da quelli avvenuti in data 26 e 27 dello stesso mese, e nei giorni 28 – 29 e 30 del mese successivo, che hanno interrotto quasi completamente il traffico ferroviario e reso Rimini una città spettrale.

I ponti stradali e ferroviari, oltre allo scalo ferroviario, sono obiettivi di primaria importanza durante un conflitto; attraverso di essi venivano trasportati i rifornimenti necessari per sostenere lo sforzo bellico germanico nel Sud Italia. Per questo motivo una parte degli operai del circondario riminese, assoldati dalla TODT (Organizzazione Tedesca del Lavoro), venivano impiegati alla stazione di Rimini per cercare di mantenere un minimo di operatività.